Pinsa Romana. Non è una pizza, non è una focaccia!

Non è solo una questione di  forma né di spessore: ciò che distingue una Pinsa Romana dalle sue colleghe pizza e focaccia è più una questione di sostanza.

Proviamo a scoprire insieme l’identikit di questo prodotto gastronomico del Centro Italia che ha conquistato in poco tempo un posto d’onore tra i lievitati. Già, in poco tempo: perché diversamente da quanto si crede, la Pinsa romana è un’invenzione che celebra quest’anno i venti anni di vita. Ma andiamo per gradi.

Come si riconosce una Pinsa Romana? 

A primo sguardo, la Pinsa romana si distingue dalle pizze tradizionali (tonde o in teglia) per la sua forma ovale. Poi c’è la sua friabilità a renderla speciale: estremamente croccante ai bordi e morbida all’interno, per accogliere così ogni tipo di condimento.

E dopo vista e tatto, c’è l’olfatto a rivelarci il terzo segno distintivo della Pinsa Romana: una fragranza che assomiglia a quella del pane, dovuta alle ore di lievitazione e all’utilizzo della pasta madre. L’impasto della Pinsa raggiunge la sua maturazione completa dalle 48 ore in poi, ma l'intervallo di tempo migliore è quello che oscilla tra le 48 e le 96 ore di lievitazione, processo che viene svolto in frigo con la tecnica del freddo.

L’assaggio infine rivela che la Pinsa Romana è speciale anche per la sua digeribilità, che la rende più gradita di pizza e focaccia in un’alimentazione sana ed equilibrata.

I già citati lunghi tempi di lievitazione contribuiscono a renderla più leggera, ma alla base di tutto ciò c’è lo speciale mix di farine con cui viene preparato l’impasto e che è il vero segno distintivo della Pinsa romana. 

Il segreto è nelle farine Di Marco

Ed eccoci tornati al punto di partenza, quello dove ti abbiamo rivelato che la Pinsa Romana è un’invenzione che ha venti anni: era il 2001 quando l’esperienza e la grande passione per la panificazione del tecnico pizzaiolo Corrado Di Marco hanno dato vita alla miscela di farina di frumento, farina di riso, farina di soia e pasta madre che rende unico l’impasto della Pinsa romana. Quella miscela oggi ha il marchio delle farine Di Marco e il signor Corrado ne è il vero e unico padre.

Grazie alla sua leggerezza e alle caratteristiche che la rendono particolarmente digeribile, la Pinsa è il prodotto più indicato per condimenti gourmet più creativi e sofisticati. In questo modo il pinsaiolo può aspirare a divenire un vero chef della Pinsa, aprendo così il proprio business a nuove sperimentazioni e nuove opportunità di crescita.

Hai già provato la Pinsa Romana? Con quali ingredienti preferisci gustarla? 
Noi ti proponiamo puntarelle e acciughe. Un tributo a Roma!

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