Per comprendere il ruolo delle basi di pinsa surgelata nel mondo della GDO, partiamo da un interrogativo: quali sono le principali tendenze, e quali sfide affronta ogni giorno un buyer nell’ambito del reparto panetteria?
I trend del momento: innovazione e salutismo
Partiamo dal presupposto che, dopo l’inevitabile (forte) contrazione dovuta alla pandemia, i consumi sono ripresi in modo sostanziale e, in diversi casi, i retailer hanno deciso di dedicare alla panetteria – tra i prodotti realizzati internamente e quelli acquistati – anche più rilevanza e spazio di prima.
Nonostante il segmento della panetteria sia fortemente connesso alla tradizione, non può permettersi di trascurare dei segnali inequivocabili che provengono dai consumatori, in particolare quelli legati all’innovazione e al salutismo. A torto o a ragione, il pane e le sue varianti sono alimenti molto nutrienti e tra i primi a rientrare nel mirino delle diete ipocaloriche.
Dal nostro punto di vista, non c’è dubbio che i più recenti trend di consumo abbiano favorito l’esplosione della pinsa come uno dei market trend più interessanti degli ultimi anni: se dal punto di vista innovativo la pinsa è una variante particolare e “moderna” della pizza, la leggerezza è uno degli obiettivi che ci hanno spinto a inventarla nell’ormai lontano 2001. Non ci stupiamo per nulla del successo che il prodotto ha avuto negli ultimi anni nei bar, nei ristoranti e nei punti vendita della grande distribuzione.
La pinsa in punto vendita e i “pain” dei buyer
Oggi, sarebbe molto strano non vedere in punto vendita le basi di pinsa affiancate alle tradizionali piadine, focacce, pizze e a tutto l’universo dei panificati già farciti. Riteniamo infatti che la pinsa, e in particolare le basi di pinsa surgelate, possano rispondere efficacemente alle sfide dei buyer, quelle stesse sfide che orientano le loro decisioni e la composizione degli acquisti. In particolare:
Corretta gestione delle scorte e riduzione degli sprechi
La freschezza e la shelf-life limitata di molti prodotti alimentari possono portare a difficoltà nella gestione delle scorte e a potenziali sprechi. Evitarli è la missione n.1 di un punto vendita e di un’intera insegna che persegue non soltanto la sostenibilità economica ma anche quella ambientale.
Improvvisi cambiamenti nelle preferenze dei consumatori
La gestione degli approvvigionamenti risente non solo di elementi prevedibili come cicli stagionali, eventi e festività, ma anche di fattori improvvisi, come i cambiamenti nelle preferenze dei consumatori dovuti a eventi come la scorsa pandemia, scoperte scientifiche, tendenze alimentari emergenti, innovazioni e molto altro. La sfida principale per i buyer consiste nel bilanciare la previsione accurata della domanda con la necessità di offrire un assortimento dinamico e reattivo.
Difficoltà nel soddisfare la domanda di prodotti di alta qualità
Con l’andare del tempo, i consumatori diventano fisiologicamente sempre più esigenti. Semplificando, si tratta di un normale (e positivo) effetto delle logiche di domanda e offerta. Purtroppo, sul mercato il livello qualitativo dei prodotti è eterogeneo, e così i punti vendita hanno l’onere di identificare quelli capaci di soddisfare le esigenze dei consumatori per un prezzo adeguato alla loro propensione e capacità di spesa.
Costante pressione per aumentare le marginalità
La pressione per ridurre i costi operativi e aumentare le marginalità rappresenta una costante sfida strategica per i buyer della GDO. Questa pressione deriva da una combinazione di fattori, tra cui la concorrenza nel settore, l'evoluzione delle dinamiche di consumo e la necessità di rimanere competitivi in un mercato sempre più complesso.
Basi di pinsa surgelate: le opportunità per la GDO
Veniamo ora al protagonista del nostro approfondimento: le basi di pinsa surgelate. Il prodotto, che abbiamo recentemente introdotto sul mercato (la versione frozen è stata a lungo un’esclusiva del mercato horeca), nasce per estendere la durata della conservazione preservando tutte le caratteristiche vincenti del prodotto, compresa l’artigianalità, la fragranza, la leggerezza e il gusto. È la tipica situazione win-win, in cui a beneficiarne è sia chi vende che chi acquista.
Dal punto di vista dell'insegna, le basi di pinsa surgelate permettono di gestire le scorte in modo efficiente, riducendo gli sprechi e permettendo una maggiore flessibilità nella pianificazione delle attività. Questa caratteristica risponde direttamente al pain point della gestione delle scorte, consentendo ai buyer di anticipare la domanda stagionale, i picchi improvvisi e anche le oscillazioni nelle preferenze dei consumatori, senza il timore legato ai prodotti deperibili. La pinsa frozen ha certamente una data di scadenza, ma al tempo stesso esercita un importante effetto di riduzione del rischio e, cosa tutt’altro che secondaria, ha un impatto sulla diminuzione dei costi dei prodotti invenduti, migliorando ulteriormente la redditività del reparto.
A tutto ciò si aggiungono le tipiche caratteristiche della pinsa Di Marco, che certamente non vengono meno nel prodotto frozen. Oltre a intercettare le esigenze di salute e innovazione di cui sopra, la pinsa è estremamente versatile: è un aperitivo, un antipasto, un piatto unico, fa le veci del pane ed è anche un dolce, quando serve. Questa sua dote la rende poco sensibile ai trend di consumo, a garanzia di un investimento che, complice anche la lunga shelf life, non può che ripagarsi in tempi brevi.